Uno dei problemi lamentati spesso dagli allievi è l’apparente mancanza di rapidi risultati nelle pratiche energetiche o spirituali. Che si tratti di visualizzazione creativa, esperienze fuori dal corpo (la buona vecchia “proiezione astrale”), sogni lucidi, sintonizzazioni con entità disincarnate, talvolta i progressi appaiono così lenti e impalpabili da scoraggiare anche i più volenterosi.
Esistono due ragioni alla base di questo fatto: in primo luogo, quasi sempre chi si rivolge ad una Scuola e intraprende un percorso di sviluppo spirituale si trova, dal punto di vista energetico, allo stato embrionale. I lacci che lo avvincono alla forma umana e lo incatenano alla matrice terrestre sono così stretti che occorre molto tempo per allentarli. Egli sperimenta, in svariate pratiche, una deprimente ottusità. D’altro canto, chi gode “naturalmente” di una certa sensitività ed è in grado di muoversi agilmente negli spazi metafisici suppone di non aver bisogno delle Scuole e se ne tiene debitamente alla larga se non, ad un certo punto, per organizzare informazioni ed esperienze che percepisce in modo caotico e di cui da solo non riesce a intendere la piena portata.
Ma la seconda ragione è quella più importante. I risultati paiono talvolta inconsistenti perché da sempre siamo stati educati al valore della gradualità. Ci è stato insegnato, in ogni ambito, che mattone sopra mattone, un passo dopo l’altro, raggiungeremo il traguardo prefissato. Ciò è vero, in un certo senso, anche nell’esoterismo ma con una particolarità: il traguardo non lo si vede finché non ci si sbatte contro la faccia. Fino ad allora si ha la sensazione di trovarsi perennemente al punto di partenza, o negli immediati paraggi.
In questo senso, piuttosto che di gradualità, giova parlare di “cristallizzazione”. Gli elementi che in noi favoriscono il raggiungimento di conquiste iniziatiche si trovano per natura ad uno stato caotico, fluido; finché il “fuoco” che avremo acceso nel nostro crogiolo non produrrà una cristallizzazione fissandoli in uno stato superiore, essi manterranno la loro fluidità. Occorre in altre parole pervenire ad una “soglia critica” prima della quale non esistono avvisaglie di sorta.
Immaginate di trovarvi in una stanza buia e senza finestre: soltanto quando trovate l’interruttore siete finalmente in grado di accendere la luce: prima era buio pesto, dopo tutto è rischiarato: non si danno condizioni intermedie. Così è per buona parte delle pratiche spirituali.
Armatevi dunque di pazienza e siate umili, risoluti, costanti, affidandovi senza tentennamenti a quanti prima di voi hanno percorso il medesimo tratto di strada e si pongono adesso al vostro servizio.
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