Magia o Spiritualità: ecco perchè ti sembra di non fare progressi

Uno dei problemi lamentati spesso dagli allievi è l’apparente mancanza di rapidi risultati nelle pratiche energetiche o spirituali. Che si tratti di visualizzazione creativa, esperienze fuori dal corpo (la buona vecchia “proiezione astrale”), sogni lucidi, sintonizzazioni con entità disincarnate, talvolta i progressi appaiono così lenti e impalpabili da scoraggiare anche i più volenterosi.

Esistono due ragioni alla base di questo fatto: in primo luogo, quasi sempre chi si rivolge ad una Scuola e intraprende un percorso di sviluppo spirituale si trova, dal punto di vista energetico, allo stato embrionale. I lacci che lo avvincono alla forma umana e lo incatenano alla matrice terrestre sono così stretti che occorre molto tempo per allentarli. Egli sperimenta, in svariate pratiche, una deprimente ottusità. D’altro canto, chi gode “naturalmente” di una certa sensitività ed è in grado di muoversi agilmente negli spazi metafisici suppone di non aver bisogno delle Scuole e se ne tiene debitamente alla larga se non, ad un certo punto, per organizzare informazioni ed esperienze che percepisce in modo caotico e di cui da solo non riesce a intendere la piena portata.

Ma la seconda ragione è quella più importante. I risultati paiono talvolta inconsistenti perché da sempre siamo stati educati al valore della gradualità. Ci è stato insegnato, in ogni ambito, che mattone sopra mattone, un passo dopo l’altro, raggiungeremo il traguardo prefissato. Ciò è vero, in un certo senso, anche nell’esoterismo ma con una particolarità: il traguardo non lo si vede finché non ci si sbatte contro la faccia. Fino ad allora si ha la sensazione di trovarsi perennemente al punto di partenza, o negli immediati paraggi.

In questo senso, piuttosto che di gradualità, giova parlare di “cristallizzazione”. Gli elementi che in noi favoriscono il raggiungimento di conquiste iniziatiche si trovano per natura ad uno stato caotico, fluido; finché il “fuoco” che avremo acceso nel nostro crogiolo non produrrà una cristallizzazione fissandoli in uno stato superiore, essi manterranno la loro fluidità. Occorre in altre parole pervenire ad una “soglia critica” prima della quale non esistono avvisaglie di sorta.

Immaginate di trovarvi in una stanza buia e senza finestre: soltanto quando trovate l’interruttore siete finalmente in grado di accendere la luce: prima era buio pesto, dopo tutto è rischiarato: non si danno condizioni intermedie. Così è per buona parte delle pratiche spirituali.

Armatevi dunque di pazienza e siate umili, risoluti, costanti, affidandovi senza tentennamenti a quanti prima di voi hanno percorso il medesimo tratto di strada e si pongono adesso al vostro servizio.

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I tre pilastri della dieta pitagorica

“Dimmi cosa mangi e ti dirò chi sei”. Soprattutto, ti dirò dove puoi arrivare e quali porte, quali corridoi o sentieri ti rimarranno invece fatalmente preclusi a causa delle tue scelte alimentari.

In questo scritto non ci occuperemo di salute e benessere. Le considerazioni che proporrò sono personali e riguardano la mia esperienza diretta; non pretendono dunque né di costituire suggerimenti per altri né di delineare un beneficio per il nostro organismo dal punto di vista ordinario.

Esiste una forza invisibile, simile alla gravità, che lega i nostri corpi energetici all’involucro fisico. Questo involucro, che è il corpo terrestre o titanico, per legge provvidenziale esercita una attrazione poderosa nei confronti degli elementi superiori, calamitandoli irresistibilmente verso il basso.

Se immaginiamo gli elementi superiori della nostra natura come palloni aerostatici, saldamente ancorati al suolo per mezzo di cavi grossi quanto tronchi d’albero, ecco che avremo una raffigurazione piuttosto corretta della situazione generale.

Per lungo tempo i regimi ermetici e i lavori iniziatici di alchimia interna convergono su un unico obiettivo: allentare la tensione di quei cavi, spezzare il vincolo di quei legacci, e infine sciogliere i ceppi che incatenano l’anima (con tutte le sue pertinenze) al corpo fisico.

Questo legame saldissimo possiamo riconoscerlo facilmente in noi stessi, nella sensazione che la nostra coscienza sia ancorata all’apparato cerebrale e abbia sede e residenza abituale nella testa. Lo scopo delle autentiche iniziazioni è di affrancare la coscienza dal vincolo cerebrale, che è pertinenza titanica, per sollevarla e proiettarla nelle volte celesti, permeandola degli opportuni veicoli energetici.

Ora, esistono diversi metodi per favorire questo allentamento e propiziare il distacco, e nelle scuole esoteriche essi sono implementati in modo sinergico, ad integrazione l’uno dell’altro. Uno di questi metodi, di cui è possibile parlare abbastanza liberamente, concerne il regime di vittitazione, ossia la dieta alimentare assunta dal discepolo.

L’alimentazione pitagorica si propone infatti di fiaccare le “nature di brama” di matrice planetaria e tellurica che albergano nel corpo, per esaltare invece i principi superiori – mercuriali e sulfurei – e favorire un progressivo scioglimento dal vincolo ancorato nel cerebro. Occorre comprendere che, specialmente all’inizio del cammino, è necessario indebolire, o meglio alleggerire il corpo e tutto ciò che è materia grossolana, greve appetito; per determinare l’irruzione sulla plancia di comando dei fattori spirituali.

La prima risoluzione pitagorica concerne la totale abolizione della carne animale. Cibarsi di carne significa mangiare il sangue, divorare la vita stessa delle creature naturate. Niente al pari di questo ingrassa le demoniche forze di brama, appanna lo spirito mercuriale, e rinserra i legacci con la matrice terrestre.

La seconda risoluzione pitagorica concerne l’ordinaria astensione dal vino (e in generale dall’alcool), che simbolicamente corrisponde al “sangue della terra”. Benché l’utilizzo di bevande inebrianti agisca da catalizzatore per esperienze magico-stregoniche, se il nostro traguardo è la liberazione dell’anima dal sepolcro terrestre è opportuno astenersi in via ordinaria dal consumo alcolico.

La terza risoluzione pitagorica concerne l’abolizione dello zucchero, dei dolciumi, e delle sostanze dolcificanti. In modo assai subdolo questi fattori operano similmente al cibo carneo, enfatizzando le pulsioni deteriori e rimbecillendo lo spirito. Sarà sufficiente eliminare tutto ciò che è dolce o dolcificato per ventuno giorni e monitorare il proprio stato per constatare in se stessi la verità di questo fatto.

Chi persegue obiettivi elevati dal punto di vista spirituale attua un regime dietetico di questo genere. Mangia prevalentemente ortaggi e tuberi, legumi, semi tostati, farinacei non raffinati – e tutto in misura assai parca. Alle fasi ordinarie alterna inoltre dei regimi extra ordinem di durata limitata in cui esercitare un rigore anche maggiore.

Tanto rigore è necessario, ma non per sempre. Una volta che i legacci siano sciolti, e il distacco compiuto, si realizzano certe “cristallizzazioni” o conquiste che sono pressoché irreversibili. Giunto a tanto, il discepolo è libero di agire come preferisce – avendo finalmente riconquistato il cielo e stabilito il proprio dominio sulle sue stesse nature terrestri.

Chi desidera approfondire questi ed altri aspetti di alchimia spirituale e intraprendere un percorso di sviluppo esoterico può bussare alle porte della Serpe Crocifissa.

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La conquista della spietatezza

Le vergini non bussano alla porta dell’esoterismo. Mi capite? Per ciascuno la Via inizia dopo che già è stata vissuta parecchia Vita. Non si comincia da zero. Chi perviene alla soglia trasporta quasi sempre una valigia ingombrante: un fardello colmo di ansie, paure, tribolazioni legate alle circostanze profane.

Alcuni credono che l’iniziatura sia una specie di terapia. Un percorso inteso a risolvere certi traumi, ad “elaborare” nodi irrisolti – a guarire la persona.

Ciò è del tutto falso e fuorviante. Vedete, semplicemente non c’è tempo per questo. Infanzie negate, abusi, matrimoni disastrosi, malattie, traumi, fobie, idiosincrasie… credete davvero di poter superare cose del genere? Di poterle elaborare come se non fossero mai successe? No, questo non è possibile. È del tutto possibile invece, e accade spesso, che voi sprechiate anni nel vano tentativo di riuscirci.

Avete il diritto di farlo, se volete. Ma quando bussate alla porta dell’esoterismo questo diritto viene revocato. Lo perdete: è confiscato. E non per gratuita crudeltà, bensì per la certezza che indugiare su quelle sofferenze, continuare a rimuginarle, vi impedirebbe di progredire anche di un solo passo.

Occorre l’audacia di buttarsi tutto alle spalle. È necessaria la decisione irrevocabile di rilasciare il passato. Non c’è tempo di “aggiustare” la persona; meglio allora sostituirla, rinnovarla. Nessuna nave può salpare dal porto senza aver levato l’ancora. Possiamo tentare di sospingerla, trainarla… ma finché sarà incatenata al molo non raggiungerà il mare aperto.

Se nella presente incarnazione siete venuti in contatto con l’esoterismo significa che il vostro viaggio è cominciato molto tempo fa. Non siete più fragili anime fanciulle: dentro di voi ci sono gli strumenti per soverchiare le prove sparse sul vostro cammino. Prove che, quasi certamente, avete stabilito e sfidato voi stessi in piena coscienza.

E dunque siate spietati con voi stessi, non compatite bensì abbandonate un doloroso passato. Purgatevi dai veleni della commiserazione e del rimpianto. Tutto inizia da una decisione, una decisione irrevocabile. Scegliete la leggerezza, ricomprate la vostra verginità perduta.

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SAHUMERIO: potente rito contro la negatività

Non si hanno mai troppi amici, recita un vecchio adagio. Forse è vero, forse no. Ma una cosa è certa: non si conoscono mai troppi metodi e sistemi di purificazione. Nel nostro arsenale c’è sempre spazio per aggiungere una tecnica, uno strumento, una formula che permetta di sbarazzarci della negatività e ripulire il campo energetico della nostra casa e della nostra persona.

In effetti, benché nei miei libri e articoli, e spesso anche durante i corsi, io faccia continuamente riferimento alle pratiche purificatorie – “Il lavacro interiore” tratta essenzialmente di questo – la maggioranza delle persone che mi scrivono non ne ha mai abbastanza.

Nella stregoneria dell’America centrale una delle forme più efficaci di purificazione è nota come sahumerio. Si tratta di una fumigazione, a base di resine ed erbe, che lo stregone convoglia sul cliente, rinforzandola con incanti e preghiere.

Di norma le sostanze fumigate sono il copale bianco e il franchincenso: entrambe possiedono una vibrazione elevata e producono un campo energetico santificante. Agiscono come fattore di dispersione nei confronti delle larve e degli spiriti impuri, mentre risultano abbastanza delicati per gli spiriti benevoli che gravitano intorno a noi.

Prima di cominciare occorre raccogliersi dinanzi alle erbe e alle resine, e connettersi alla loro essenza mediante la preghiera. Queste sostanze racchiudono spiriti. Chiediamo ai potere delle erbe di detergere e lavar via la negatività.

Le sostanze vanno bruciate sui carboni nel turibolo. Quando i fumi cominciano ad addensarsi, iniziamo a girare attorno alla persona in senso antiorario recitando uno scongiuro o una breve formula incantatoria per bandire le energie maligne. Se abbiamo stretto alleanze con spiriti deputati alla purificazione questo è il momento di invocarli perché ci assistano e disperdano le forze avverse.

Si continua a girare attorno alla persona soffiando il fumo sul corpo partendo dalla sommità della testa. Gradualmente i fumi sono convogliati su ogni zona e arto in senso discendente. È possibile a questo punto percepire delle resistenze che provengono dal campo aurico del soggetto. Occorre osservare la configurazione delle volute di fumo in corrispondenza di certe zone del corpo. Talora il fumo pare gonfiarsi e farsi più denso, altre volte si estingue rapidamente.

Soffermarsi sulle aree dove il fumo coagula e infittisce è la cosa giusta da fare. Lì i poteri delle resine e delle erbe stanno riscontrando blocchi o resistenze. Aumentiamo l’intensità di fumigazione sulla parte interessata, rinforzando con visualizzazioni e forme-pensiero orientate alla dispersione. Prendiamoci il tempo necessario. Proiettiamo sulla congestione energia di lavacro e guarigione fino a percepire un senso generale di santificazione.

La sensazione di benessere e leggerezza avvertita dal cliente alla fine del trattamento è la miglior riprova della sua efficacia. Secondo la pervicacia dei blocchi, naturalmente, potrà rendersi necessario reiterare le sessioni; ma la pratica focalizzata, e ripetuta a oltranza, finirà con lo sciogliere anche i nodi più insidiosi.

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Il rimedio #1 contro gli spiriti maligni

Non siamo soli nell’universo. Quante volte abbiamo udito questa frase? Forse però non tutti si rendono conto che non siamo soli nemmeno a casa nostra. Non mi riferisco naturalmente a familiari e congiunti, ma agli spiriti dei morti. Intorno a noi, in ogni momento e luogo, gravita un gran numero di spiriti legati alle stratificazioni medio-basse del piano astrale. Qualsiasi medium o sensitivo autentico vi confermerà senza difficoltà questo fatto.

Un certo numero di questi spiriti visita regolarmente la nostra casa. Soprattutto, ma non necessariamente, se ci dedichiamo alla magia, a pratiche mistiche o devozionali. Alcuni di questi spiriti, se potessimo vederli, li riconosceremmo come parenti defunti o antenati; ma altri sarebbero per noi dei perfetti sconosciuti. Non è escluso che nella vostra casa vivano in pianta stabile degli intrusi, o per meglio dire degli “scrocconi”.

Infatti tutti questi spiriti vanno alla ricerca di energia di cui nutrirsi: la trovano nel cibo, nell’acqua, nelle bevande, negli alcolici, ed anche nelle emozioni e sentimenti che produciamo. Anche la fiamma di una candela, i fumi di incenso, la vibrazione di una preghiera servono da alimento per gli spiriti.

Il problema è che non tutti gli spiriti che fanno capolino in casa nostra sono perfettamente raccomandabili. Alcuni sono anzi piuttosto malevoli e insidiosi. Molto spesso accusiamo noi stessi per le nostre “debolezze”, quando in realtà si tratta di spiriti negativi che ci sobillano di continuo a mangiare troppo, a bere smodatamente, a coltivare fantasie sessuali abbiette, a comportarci in modo indegno coi nostri familiari. Tutti questi comportamenti sono infatti per loro una fonte di energia – e di divertimento.

Non serve sottolineare che non ci dovrebbe esser posto in casa nostra per simili canaglie. Occorre sbarazzarsene in via preventiva. Ci sono molti sistemi per allontanare questi spiriti e tenerli alla larga. Esistono delle speciali misture di incenso, ad esempio, che funzionano egregiamente. Anche certe preghiere, certi incanti, e la costruzione di determinate forme-pensiero sono efficaci.

Tuttavia oggi voglio darvi un metodo semplicissimo, alla portata di tutti. Pur essendo così semplice, risulta tremendamente efficace: specialmente contro gli spiriti dei morti del basso astrale, che sono i principali responsabili della fastidiosa fenomenologia cui abbiamo fatto cenno più sopra.

Dovete procurarvi palline di naftalina e cubetti di canfora. Non esistono sostanze migliori per indebolire gli influssi spiritici. Collocate tre palline di naftalina negli angoli della vostra camera da letto. In alternativa, mettete in ogni angolo un cubetto di canfora. Potete fare lo stesso nelle altre stanze, specialmente in quelle dove vi sembra di cedere più spesso ai vostri vizi e alle vostre debolezze. Ciò fiaccherà l’esuberanza degli spiriti negativi (in realtà di TUTTI gli spiriti) e li costringerà a fare fagotto e a cercarsi una casa più accogliente.

Naftalina & Canfora, niente di più semplice ed economico.

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Tre semplici rimedi contro il malocchio

Oggi desidero offrirvi tre metodi semplici ed efficaci di purificazione spirituale finalizzati a disperdere il malocchio e altre infestazioni di natura maligna.

⭐Attendi una fase di Luna Calante. Al mattino recati in campagna e acquista un uovo freschissimo. Riponi l’uovo dentro un sacchetto di stoffa marrone, che sigillerai con una cordicella di lana nera; tornato a casa, metti l’involto sotto il letto. Ogni notte, prima di coricarti, apri il sacchetto, trai l’uovo e strofinalo sul tuo corpo, dalla testa ai piedi sulla nuca e sulle braccia, con moto unicamente discendente. Rimetti l’uovo nel sacchetto e soffiaci dentro per tre volte. Mentre soffi immagina che tutto il male, la negatività e la sfortuna abbandoni il tuo corpo. Subito, non appena emessi i tre soffi, sigilla con il filo nero e rimetti l’involto sotto il letto. Ripeti ogni sera per nove giorni. Al termine della novena prendi il sacchetto e dopo il tramonto vai a seppellirlo presso un crocicchio, lontano dalla tua casa.

⭐Prepara un bagno spirituale. Questa forma di lavacro serve a disperdere le proiezioni di invidia, i cattivi spiriti, le stregonerie oscure lanciate contro la tua persona. Mescola le sostanze in un secchio d’acqua; nel bagno di dispersione che fornisco è preferibile usare acqua di fiume come base per il lavaggio. All’acqua aggiungi una manciata di ruta, sette spicchi di aglio fresco (pressati o sminuzzati), e sale (meglio se benedetto da un prete o da un operatore esperto). Consacra recitando per tre volte sopra il secchio il Salmo 23, gran talismano di protezione e purificazione. In piedi nella doccia versa il bagno sul capo e lascia che l’acqua porti via il male. Strofinati in senso discendente, dalla testa ai piedi, insistendo sulla nuca e sulla zona tra le scapole: qui infatti si annidano più pervicacemente le larve maligne. Mentre lavi e strofini non smettere di pregare. Recita il Padre Nostro, oppure il Salmo 23 o 91 e immagina che insieme all’acqua scivoli via dal tuo corpo ogni incrostazione ed attaccamento negativo.

⭐Procurati un cristallo di allume e immergilo in acqua santa. Accendi una candela bianca, fai il Segno della Croce e prega sopra il cristallo chiedendo a Dio che ogni male sia rimosso dal tuo corpo e venga assorbito nell’allume. Prendi il cristallo e inizia a “lavarti” con esso, effettuando dei passi magnetici, in senso unicamente discendente, che partendo dalla sommità del capo arrivino fino ai piedi. Non trascurare alcuna parte del corpo, ma soffermati in particolare sulla nuca e sulla zona tra le scapole. Mentre effettui i passi non smettere di pregare. Ricordati sempre di accompagnare il gesto con la preghiera e la visualizzazione. Quando avrai strofinato tutto il corpo con l’allume brucia il cristallo su un carboncino nel turibolo e apri le finestre.

Un caro saluto e un abbraccio. Mario

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La maledizione irlandese

In questi giorni è uscito il primo libro di Guido Amodeo, valente discepolo della Serpe Crocifissa e studioso di storia della magia. Si intitola MALEDIZIONI ed è centrato sull’analisi dei presupposti teorici alla base di questa antichissima forma di stregoneria, integrato da preziosi riferimenti storici e culturali, e comprendente un vasto campionario di esempi pratici.

Accanto alle tecniche di maleficio e contro-maledizione che scongiurano l’intercessione di spiriti od entità del piano astrale, e ai metodi che fanno ricorso a supporti tangibili come le bamboline e i pupazzi, Amodeo descrive la modalità più immediata e primitiva: quella della maledizione scagliata con la voce sull’impeto di un accesso di furore.

Questa categoria di maledizione, nel folklore europeo, è nota anche come “maledizione irlandese”. Pare infatti che tra le genti di questo antico popolo, tanto caro alla storia delle arti magiche, sia diffusa la costumanza di maledire un nemico secondo una modalità e per mezzo di imprecazioni davvero peculiari.

La maledizione irlandese è scagliata guardando in faccia la vittima, pronunciando la formula deprecatoria, sputando quindi per terra, facendosi poi il segno della croce, e infine girando i tacchi e allontanandosi senza voltarsi indietro. Questa è la procedura tradizionale.

Il tono generale delle imprecazioni, pur drammatico, risulta alquanto pittoresco:

“Che tu possa diventare cieco e dormire con il diavolo pensando che sia tua moglie”

Che tu possa andare all’Inferno e ritrovarti nel letto del Diavolo”

Che il Diavolo te lo metta in ****”

Che tu possa arrostire come un pollo sul fuoco dell’Inferno”

Che mucchi di terra di cimitero grossi come sterco di cavallo possano ricoprirti presto”

Possano braccarti la pioggia e il fuoco, il vento gelido e la neve, e mai abbandonarti”

Possano ventun demoni farti a pezzi”

Male, morte, sventura su di te!”

“Possa la morte soprenderti nudo e solitario”

Dopo aver pregevolmente sviscerato la materia, senza lesinare su particolari scabrosi, Amodeo ha il merito di offrire al lettore un’ampia sezione ove sono trattate le contromisure e i rimedi per fronteggiare una maledizione e neutralizzarne gli insidiosi effetti.

È un testo che raccomando per la sua chiarezza e onestà intellettuale: contributo prezioso alla storia della stregoneria, ho avuto il piacere di curarlo e revisionarlo io stesso, e sono stato ben lieto di aggiungervi una prefazione. Sono certo che lo amerete. Un caro saluto. Mario

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TAROCCHI ESOTERICI: usi segreti dei 22 Arcani Maggiori

Forse non tutti conoscono, oltre all’uso divinatorio, un utilizzo più esoterico del mazzo dei Tarocchi: quello che consente la proiezione mentale della coscienza negli spazi mistici racchiusi nella geografia occulta del sistema.

Per “TAROCCO” possiamo intendere sia il ben noto sistema grafico-pittorico consistente di 22 Trionfi o Arcani Maggiori, sia qualunque strumento suscettibile di stabilire una connessione con le dimensioni mistiche dell’esperienza.

Il termine “mistico” designa tutto ciò che pertiene alla sfera del Sacro. E il sacro, a sua volta, si riferisce al dominio delle forze, energie, ed essenze di matrice divina, creative e ordinative di quella struttura composita e multidimensionale che chiamiamo UNIVERSO.

Qualunque segno o immagine geroglifica, qualunque alfabeto magico o sacro, qualunque sigillo o segnatura spiritica, ha il potere di trasformarsi in una PORTA dietro la quale si protende un CORRIDOIO oltre il quale si spalanca uno SCENARIO o “topologia occulta” che possiamo esplorare come uno spazio tridimensionale.

Questi scenari o “diorami esoterici” vanno assunti nella mente acquietata per mezzo dell’Immaginazione e della Visualizzazione creativa.

Prendiamo come Arcano Maggiore di riferimento LA LUNA, secondo l’iconografia del mazzo BOTA realizzato dall’esoterista P. Foster Case.

Prima di tentare la proiezione, lo studente formula il diorama nella propria coscienza, nel modo più perfetto e nitido possibile. Una volta che la formulazione sia consolidata egli si proietta nel paesaggio per mezzo di un atto di Volontà e Immaginazione.

Deve cioè ENTRARE NELLO SCENARIO o topologia occulta come un ESSERE TRIDIMENSIONALE, benché immateriale, un essere tridimensionale che esplora uno SPAZIO TRIDIMENSIONALE.

LA LUNA offre allo studente una pluralità di Elementi esplorativi e svariati Punti di Ingresso.

Ma noi ora sceglieremo di EMERGERE DALL’ACQUA.

L’Acqua è l’Elemento Cosmico correlato alla LUNA. E inoltre, nella zona inferiore dello Scenario vediamo che c’è una POLLA D’ACQUA.

Entrare nello Scenario attraverso questo Corridoio ci sintonizza immediatamente con la natura elementare di questo MONDO – perché ricordiamoci che nel nostro lessico, quello dei ricercatori della Serpe Crocifissa, ogni Tarocco è un Mondo del sistema-Universo noto come TAROT.

Entreremo dunque nel MONDO che corrisponde alla LUNA emergendo dall’acqua. E procederemo ad investigare per mezzo della nostra Volontà e Immaginazione gli spazi metafisici dello scenario; connettendoci con gli Elementi e gli Abitanti di questo Spazio.

Gli Abitanti sono: il GRANCHIO – I DUE CANI – LA SORGENTE LUMINOSA NEL FIRMAMENTO – LE DICIOTTO LINGUE DI FIAMMA

Gli Elementi dello Spazio sono: la POLLA D’ACQUA – IL PRATO VERDE – IL SENTIERO GIALLO – LA ZONA DESERTICA E BRULLA – LE DUE TORRI (ORIENTE E OCCIDENTE) – LE MONTAGNE BLU SOTTO L’ORIZZONTE – IL FIRMAMENTO

Gli esploratori di livello avanzato conoscono un segreto che riguarda i colori: sanno che modificare l’attributo cromatico di un elemento determina una alterazione della sua natura – Sperimentate!

Infine, possiamo concepire ogni Arcano Maggiore come un mondo o sistema chiuso, benché misterioso e cangiante. Oppure lasciare spazio ad una possibilità di espansione: nulla vieta infatti di raggiungere l’orizzonte e scoprire cosa si cela di là da ciò che vediamo.

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EKEKO il dio con la sigaretta

La venerazione popolare non conosce soltanto angeli e santi ma celebra parimenti il culto di “spiriti” e “dei” di antica memoria, sopravvissuti al colonialismo religioso, e camuffati sotto mentite spoglie in chiave moderna.

Nel dipartimento mistico della Serpe Crocifissa siamo molto interessati alle modalità di culto e interazione con le essenze spirituali, ed una parte del nostro lavoro consiste nell’investigare questi ambiti per scopi operativi.

EKEKO è il dio della prosperità nel pantheon Tihuanaco in Bolivia, ma annovera un nutrito stuolo di devoti anche in Cile, Perù, e Argentina. È raffigurato come un uomo di mezza età, baffuto, con indosso un completo classico e gravato di un gran numero di minuscoli pacchettini dal contenuto variabile: dolciumi, monete, caramelle, oggetti di uso domestico, macchinine, diplomi, e via di seguito. Non di rado alle statuine di Ekeko sono attaccate delle banconote – tutto ovviamente a scopo propiziatorio.

Pacchettini e banconote costituiscono offerte, ma al contempo auspici: esprimono ciò che il fedele chiede al dio. Si tratta generalmente di richieste semplici e pratiche, affini alla natura di Ekeko, il cui culto ha origine contadina.

Piuttosto curiosamente tra i devoti esiste la consuetudine, dopo aver acquistato una figurina di Ekeko e averla sobbarcata di offerte, di regalarla ad una persona bisognosa: un gesto compassionevole assai ben visto dal dio. Si dice che Ekeko sia più potente e generoso quando la sua statuina è ricevuta in regalo: allora egli benedice tanto il donatore quanto il beneficiario del dono con prosperità e fortuna.

Ma l’aspetto più iconico del culto di Ekeko è l’usanza di mostrarlo intento a fumare una sigaretta: le statuine sono fabbricate con la bocca aperta dimodoché il devoto possa inserirvi una sigaretta accesa. Al punto che Ekeko è ormai famoso come “il dio della prosperità con la sigaretta”. La voce popolare afferma che tanto più a lungo essa rimane accesa, tanta più fortuna si riverserà nella vita del fedele.

Ad ogni modo non tutte le statuine, una volta acquistate e addobbate, devono essere regalate. Una figurina di Ekeko va tenuta in casa, alloggiata entro uno spazio sacro ben esposto, come fulcro di devozione e calamita di successo. Oltre alle petizioni, alle preghiere, e alle sigarette, è costume presentare al dio periodiche offerte di incenso e liquore.

Le donne single prestino attenzione. Ekeko è un dio geloso e possessivo: non tollera la presenza affettuosa di altri uomini in casa. Adora le sue devote, ma non ammette rivali. Diversamente per le coppie sposate: in questo caso non ci sono problemi, dal momento che il dio onora il sacramento e accoglie il culto di entrambi i coniugi.

Tuttora il festival di Ekeko è un evento di enorme portata in Bolivia. Ogni 24 gennaio una folla di devoti raggiunge la capitale La Paz da ogni angolo del paese per celebrare questa antica e amatissima divinità autoctona, peraltro sempre più cultuata anche al di fuori della sua terra natia.

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Sequenze Numeriche di Grabovoj: magia matematica spiegata semplice

Grigorj Grabovoj è un ingegnere russo che a quanto sembra è piuttosto apprezzato nel suo paese per meriti scientifici, sebbene abbia raggiunto la notorietà a livello mondiale più per le sue dichiarate doti di “sensitivo”. Inventore delle “sequenze numeriche di pilotaggio della realtà”, è autore di numerosi libri tradotti in varie lingue.

Secondo lo scienziato russo ogni sistema dotato di intrinseca coerenza – sia esso un albero, un organo del nostro corpo, o una stella – scaturisce da una specifica matrice vibratoria, una sorta di stampo che fornisce al sistema la sua forma tipica e le sue qualità peculiari. Esiste cioè un modello energetico dell’albero, e di qualsiasi altra cosa, costituito di vibrazioni.

A causa dell’interferenza di altri campi energetici, il circuito aurico di un sistema può subire alterazioni che modificano la sua frequenza vibratoria e ingenerano forme di aberrazione che noi percepiamo come “malattie”. In pratica, la matrice originaria – che ha natura divina – viene distorta e corrotta.

Grabovoj afferma che, grazie alla chiaroveggenza, egli è in grado di percepire la matrice vibratoria di ogni sistema e di interpretarla come una sequenza numerica. Ma la cosa più interessante, a detta del russo, è che egli può anche identificare delle sequenze numeriche di “pilotaggio”, ossia di ristrutturazione del campo aurico corrotto, capaci dunque di riallinearlo alla frequenza vibratoria originaria e di guarirlo.

Queste sequenze trasformative si compongono di 7, 8, o 9 cifre e sono concepite come strumenti di auto-guarigione. Esse non soltanto avrebbero il potere di risanare organi o parti malate, ma costituirebbero un fattore di rigenerazione cellulare, con un impatto cruciale sugli organismi viventi; nei suoi libri Grabovoj fornisce un numero sterminato di tali sequenze, applicabili alle distorsioni più varie.

La tecnica è semplice, ma richiede un certo “addestramento” nelle pratiche energetiche: dopo una invocazione volta a sintonizzare il corretto piano vibrazionale, rafforzata da una vivida visualizzazione dell’effetto desiderato, occorre formulare mentalmente una sfera di luce, racchiudervi la sequenza numerica prescelta, e comprimerla nell’organo da sanare. Qui bisogna soffermarsi, e mentre la sequenza “pilota” la ristrutturazione, immaginare che l’intera operazione sia irrorata da una gran luce rigenerante.

Non ci interessa qui discutere l’efficacia del metodo di Grabovoj, ma piuttosto rilevare come esso si inquadri in una concezione ormai di dominio pubblico, che intreccia i principi della magia classica con le teorie della fisica quantistica di Einstein, secondo la quale il pensiero focalizzato è suscettibile di plasmare la materia, essendo questa composta di elementi reattivi alla volontà umana.

Magi e stregoni, per favorire tale ristrutturazione, usano da sempre gli “incanti”: filastrocche ritmate, preghiere, formule e scongiuri. Altri confidano in tecniche differenti, e Grabovoj per pilotare la ristrutturazione energetica ha ideato quella delle sequenze numeriche – che naturalmente, pur essendo assai recente, è già stata ampiamente “imbastardita” da metodologie surrogate, secondo cui basterebbe scarabocchiare su un foglietto qualche numero per fare miracoli. Ma si sa, la gente ordinaria preferisce scansare tutto ciò che richiede la più piccolissima fatica e lasciarsi placidamente truffare, piuttosto che industriarsi al minimo sforzo.

Il nocciolo, miei cari lettori, è che siamo energia: siamo un intreccio di campi energetici, la cui frequenza vibratoria noi possiamo modificare per mezzo del pensiero tradotto in opera. Un caro saluto, Mario.

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